Prospettive 2025: Il nostro chartbook di fine anno

RESEARCH PULSE

Crescita dell'UE e degli Stati Uniti nel 2025 positiva, ma inferiore alla media globale – le tensioni geopolitiche sono fonte di rischi, nonostante le preoccupazioni per una recessione si attenuano

Le materie prime mostrano una performance contrastante: l'alluminio guida la crescita, il petrolio rimane stabile e il rame è in calo

Si prevede che i prezzi dell'alluminio registreranno un forte rialzo fino al 2030, a causa di crescenti preoccupazioni per una carenza di scorte. La domanda del metallo supera l'offerta, trainata dalla transizione globale verso le energie rinnovabili e i veicoli elettrici. Goldman Sachs evidenzia che la crescita economica cinese avrà un impatto maggiore sul prezzo dei metalli rispetto a quello del petrolio e carbone. Per quanto riguarda il rame, si prevede invece una tendenza stabile o negativa, alimentando un'ondata di pessimismo sulle prospettive a medio termine per un metallo essenziale in settori che spaziano dalle energie rinnovabili alle reti elettriche. Le scorte globali hanno raggiunto i massimi degli ultimi quattro anni, mentre i budget per l'esplorazione restano storicamente elevati. 

    L'attività di viaggio e trasporto può essere utilizzata come indicatore dell’andamento economico. Negli Stati Uniti, le miglia percorse dai veicoli (VMT) cresceranno dello 0.5% nel 2025, mentre quelle dei camion per il trasporto merci son previste aumentare dell’1.3%.
    In Europa si osserva una divergenza nelle tendenze relative alla fornitura di benzina e di gasolio per il trasporto su strada. La fornitura di benzina ha registrato una robusta crescita, mentre quella di gasolio è diminuita del 5%, indicando una potenziale transizione verso motori ibridi.
    Oltre a variazioni specifiche nella fornitura dei combustibili, emerge una tendenza alla diminuzione dei consumi totali di carburante, probabilmente influenzata dall’efficentamente dei consumi e dalla crescente consapevolezza ambientale.
    Il continuo calo nella produzione di contenitori in legno (inclusi gli “Europallet”) rappresenta un indicatore economico preoccupante che riflette tendenze più ampie nella domanda industriale, commerciale e delle catene di approvvigionamento.
    La significativa contrazione nel 2023 suggerisce un’attività economica debole nei settori dipendenti dai contenitori in legno, come la logistica, l'agricoltura e la manifattura, nonché gli effetti della guerra in Ucraina e della crisi energetica.
    Le prospettive stagnanti per il 2024 indicano sfide economiche persistenti, tra cui una lenta ripresa della domanda, pressioni inflazionistiche e una crescita contenuta del commercio globale. I livelli complessivi sono inferiori del 20% rispetto ai valori pre-Covid.

L'utilizzo della capacità produttiva tende verso la media, mentre la fiducia delle imprese nella crescita futura sembra superare quella dei consumatori
    Le offerte di lavoro sono in chiara diminuzione dal 2022, con il Regno Unito che è sceso al di sotto dei livelli del 2020, mentre Germania e Francia sono in calo, pur rimanendo significativamente sopra i dati pre-pandemia. I dati 2024 mostrano un calo del 15% in Germania e del 21% in Francia e UK.
    La contrazione è prevista persistere nel 2025, alimentata dall’incertezza sui budget aziendali. Con l’indebolimento del mercato del lavoro, il potere contrattuale si sta spostando nuovamente verso i datori di lavoro, come dimostrano il calo delle offerte di lavoro e il rallentamento della crescita salariale.
    Tuttavia, nonostante i dati economici deboli, l’Eurozona non è ancora in recessione. La regione sta attraversando una fase di transizione verso uno stato economico normalizzato, un cambiamento che dovrebbe essere evidente nel prossimo anno.

    Le ore lavorate sono aumentate fino a metà 2023, per poi registrare un calo. I margini di profitto elevati nel 2022-23 hanno permesso alle aziende di trattenere i dipendenti nonostante la riduzione dei ricavi, e i salari reali più bassi hanno ridotto i costi di assunzione. La riduzione delle ore lavorate negli ultimi 18 mesi è un chiaro indicatore di un’attività economica in diminuzione, che potrebbe influire su altri indicatori in futuro.
    Negli Stati Uniti, il mercato del lavoro nel 2025 si mostra resiliente, con bassa disoccupazione e licenziamenti ridotti, nonostante segnali di raffreddamento. Uno scenario economico di «soft landing» sembra plausibile, ma servirà cautela nell’analizzare il rallentamento delle assunzioni e possibili carenze di manodopera. Le prospettive economiche complessive sono positive.
Stefano Buldrini
Kristoffer Stapelmann